Āyurveda

“Hitahitam sukham duhkhamayustasya hitahitam
manam ca tacca yatroktamĀyurvedah sa ucyate”

(C.S. Sutrasthana I, 41)

É chiamata Āyurveda quella scienza che descrive ciò che è utile e ciò che è dannoso, ciò che è piacevole e ciò che è doloroso, ciò che é benefico e ciò che non lo è, la lunghezza della vita e la vita stessa.

Cos’è l’Āyurveda?

La medicina ayurvedica è l’arte e la scienza della guarigione che si occupa del benessere di mente, corpo e anima insieme. Come Tecnico in Āyurveda, impiego una varietà di terapie per prevenire e curare le malattie e facilitare il mantenimento dello stato di salute. 

L’Āyurveda è un sistema olistico di medicina originario dell’India.

Questo sistema di cura è praticato in India quotidianamente da più di 5000 anni. Ci è stato donato dai Rishi, antichi saggi e tramandato dai Veda, la più antica letteratura esistente al mondo.

Āyurveda è un termine sanscrito ed è composto dall’unione di due parole:

Āyus  indica la vita in tutta la sua interezza e in tutte le sue manifestazioni

Veda  indica la conoscenza

Quindi l’Āyurveda è la Scienza della conoscenza della longevità.

Essa, infatti, ci fornisce la conoscenza e gli strumenti per vivere pienamente ed in salute la nostra vita… il più a lungo possibile!

L’Āyurveda si occupa del ripristino e del mantenimento dell’equilibrio psico-fisico consentendoci di mantenere lo stato di salute e prevenire l’insorgere delle malattie utilizzando i principi della Natura, i suoi intimi equilibri ed i suoi prodotti. Essa considera i tre principali aspetti della vita della persona: corpo, mente e spirito.

Il termine salute/sano in Sanscrito è Svastha che letteralmente significa “stabilizzarsi nel sé” o “nella condizione propria a sé stessi”. La salute, quindi, viene considerata come una condizione naturale dell’uomo, mentre la malattia è vista come un allontanamento da una condizione di normalità.

L’Āyurveda si prefigge quattro scopi fondamentali:

  • prevenire le malattie
  • curare la salute
  • mantenere la salute
  • promuovere la longevità

Per raggiungere questi scopi l’Āyurveda si avvale di diverse modalità di cura che si rivolgono ad ogni aspetto della vita:

  • Stile alimentare personalizzato
  • Una corretta routine igienica quotidiana ovvero stile di vita (Dinacaryā)
  • Somministrazione di piante medicinali
  • Trattamenti fisici

Tutt’oggi praticata in India e Sri Lanka, l’Āyurveda comprende otto principali rami della medicina: medicina generale, chirurgia, ginecologia, ostetricia, pediatria, otorinolaringoiatria, oftalmologia, geriatria.

In Italia l’Āyurveda è riconosciuta come “atto medico” dalla Federazione Nazionale Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (FNOMCeO).

Principi base dell’Āyurveda

Tutta la conoscenza e la pratica dell’Āyurveda si fonda su tre teorie:

  • la teoria dei Pañca Mahābhūta, ovvero i cinque elementi;
  • la teoria dei Tridoṣa, ovvero le tre energie che governano il nostro corpo e l’Universo;
  • la teoria della Prakṛti, la costituzione originale;

La teoria dei Pañca Mahābhūta

I cinque elementi

In accordo con l’Āyurveda, tutta la vita, Āyus, è formata da cinque elementi, a partire da ogni singolo atomo del nostro corpo fino ad ogni singola particella dell’Universo.

 

  • Ākāśa – lo spazio è l’elemento che pervade il tutto, è il vuoto che contiene tutti gli altri elementi. E’ il più sottile e impalpabile, etereo e informe. Nel corpo si manifesta negli spazi della bocca, del naso, del tratto gastrointestinale, dell’apparato respiratorio, dell’addome, del torace, dei capillari e dei vasi linfatici, dei tessuti e delle cellule. È legato al senso dell’udito.
  • Vāyu – l’aria rappresenta il movimento e la parola. Vāyu designa il dio del vento. Il vento che corre è impalpabile e dà ossigeno e vita a tutto il creato. Nel corpo è legato al sistema nervoso, che a ogni stimolo reagisce con un movimento (dei muscoli, del cuore, dei polmoni, dello stomaco, dell’intestino, della pelle). Il senso è il tatto.
  • Tejas – il fuoco è l’eterno trasformatore, colui che brucia e distrugge. Indica la forza esplosiva, concentrata e potente. Nel corpo presiede il metabolismo. Controlla la temperatura del corpo, la digestione, e i processi di trasformazione. Il senso è la vista.
  • Jala – l’acqua è penetrante, primordiale, feconda. La troviamo nei succhi gastrici, nelle ghiandole salivari, nelle mucose, nel plasma e nel citoplasma. Questo elemento è legato al senso del gusto.
  • Pṛthvī– la terra rappresenta tutta la materia visibile solida e conferisce permanenza, stabilità e rigidità. Nel corpo umano si trova nelle strutture solide: ossa, cartilagini, muscoli, tendini, pelle, capelli. È legato al senso dell’olfatto.

La teoria dei Tridoṣa

Le tre energie che governano il nostro corpo e l’Universo

Secondo la teoria del Samkhya, questi cinque elementi al momento del concepimento, si combinano con l’anima, Ātman, formando tutti gli esseri viventi.

Dentro ognuno di noi questi elementi sono presenti e combinati in modo unico e irripetibile. Dalla loro interazione dinamica, si sprigionano tre forze o energie vitali, che racchiudono i processi di creazione, mantenimento e trasformazione della vita.

Dobbiamo quindi immaginare che all’interno del nostro corpo questi cinque elementi formano tre unità organizzative chiamate Tridoṣa, specializzate nella gestione dell’intera logistica e funzionamento del nostro corpo sia a livello fisico (digestione, eliminazione, crescita) che a livello psichico (emozioni, preferenze ecc).

I Doṣa prendono il nome di Vāta, Pitta e Kapha e sorgono ognuno dalla combinazione di due elementi:

  • Vāta è formato da Etere e Aria ed è la forza responsabile della creazione e del controllo di tutte le forme di movimento all’interno del nostro corpo
  • Pitta è formato da Fuoco e Acqua è la forza che si occupa di tutti i processi di trasformazione del nostro corpo (metabolismo), e della nostra mente (pensieri, apprendimento ecc).
  • Kapha è formato da Acqua e Terra ed è la forza che da coesione e stabilità al nostro corpo e cellule.

Quando queste forze vitali sono in squilibrio arrecano dei disturbi più o meno gravi a livello psicofisico, se trascurati o non curati, a lungo andare questi squilibri genereranno malattia.

Lo scopo principale della medicina e dei trattamenti ayurvedici è proprio quello di mantenere o riportare i Doṣa in uno stato di equilibrio.

La teoria della Prakṛti

La costituzione originale

Prakṛti in Sanscrito significa “Stato naturale, Creazione primordiale, Principio creativo, natura di ogni individuo”.

La costituzione individuale secondo l’Āyurveda è quella mescolanza di Doṣa, ovvero di caratteristiche e qualità fisiche, mentali ed emotive, che sono determinate al momento del concepimento rendendola unica e irripetibile. La prevalenza di determinati elementi definisce la costituzione prettamente fisica, altri quella psicologica.

Durante l’arco della vita di una persona la Prakṛti non cambia, ma può subire delle alterazioni (Vikrti) dovute ad aspetti fisiopsicologici che vengono influenzati da fattori esterni ambientali, sociali e culturali presenti nella vita di ognuno, così come dallo stile di vita e quindi dalle scelte personali che ognuno di noi compie giorno dopo giorno.

 

E’ per questo che l’Āyurveda tiene in grande considerazione lo stile di vita, l’ambiente in cui si vive e le relazioni.

Trattamenti e Visite mediche

Vāyu: pittaṃ kaphaśceti trayo doṣā: samāsata: || vikṛtā’vikṛtā dehaṃ ghnanti te varttayanti ca |

Vāta, Pitta e Kapha sono i tre Doṣa del corpo. Perfetto equilibrio di tre Doṣa porta alla salute, lo squilibrio in Tridoṣa porta a malattie (Aṣṭāṅga Hṛdaya 5.5 – 6.5 Tridoṣa)

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